A fine 2021 il governo ha varato gli incentivi per veicoli commerciali e camion. Nello specifico il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità ha previsto, attraverso due differenti decreti, uno stanziamento complessivo di 100 milioni di euro finalizzato all’acquisto, da parte delle imprese, di mezzi commerciali ecologici e tecnologicamente avanzati.
Con questa azione il governo punta a incentivare la produzione automotive, aiutare le piccole e grandi imprese che necessitano di rinnovare il parco veicoli, oltre a contrastare l’inquinamento causato da camion, furgoni e autocarri di vecchia concezione. Il tutto senza dimenticare il fattore sicurezza, dal momento che i mezzi moderni sono sicuramente più sicuri ed ecologici.
Il primo Decreto Ministeriale ha come oggetto ‘Investimenti ad alta sostenibilità’ e mette sul piatto 50 milioni di euro per gli anni 2021-2026 dedicati esclusivamente all’acquisto di veicoli ad alimentazione alternativa, ecologici di ultima generazione, in particolare ibridi (diesel / elettrico), elettrici e a carburanti a basse emissioni, quali metano di tipo CNG e LNG.
Il secondo provvedimento è invece incentrato sugli “Investimenti finalizzati al rinnovo e all’adeguamento tecnologico del parco veicoli” e mette a disposizione ulteriori 50 milioni, ma in questo caso per il solo 2022, per incentivare la sostituzione dei mezzi da parte delle imprese, al fine di rottamare quelli più inquinanti e meno sicuri. Il totale è quindi di 100 milioni complessivi.
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Gli incentivi per veicoli commerciali - unitamente ai bonus per l’acquisto di veicoli usati euro 6 - risultano provvidenziali a fronte del rallentamento della produzione che si era registrato nel periodo precedente, complice la pandemia.
Tutto ciò è reso evidente dal paragone del secondo semestre 2021 con il corrispettivo 2020. A luglio 2020 il comparto dei veicoli commerciali leggeri (Light Commercial Vehicles) ha registrato un significativo -14,86% rispetto a 12 mesi prima. Parallelamente la situazione non è stata migliore nemmeno nel segmento delle autovetture, con quasi 27mila unità in meno e una flessione vicina al 20%.
Ci sono altri dati apparentemente contrastanti: nel corso dei primi 7 mesi del 2021 il livello delle immatricolazioni è in apparenza molto positivo (+37,99%), con quasi 275.000 unità in più rispetto al 2020.
In questo calcolo va però contemplato il periodo di lockdown con la chiusura di aziende (e concessionari) pertanto nei 3 mesi compresi tra fine febbraio e fine aprile 2020 l’Italia è andata incontro a uno dei risultati peggiori degli ultimi decenni e il saldo complessivo rispetto al 2019 è ancora molto deficitario.
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Ricapitolando i dati più significativi del comparto dei veicoli commerciali, a fronte del calo di luglio (come detto, vicino al -15%) la crescita annua, paragonando il complessivo 2020 con il 2021, vede un netto +43%. Ditte, artigiani, professionisti e società, insieme, detengono il 65% complessivo, segnando una crescita del 41% rispetto allo scorso precedente, dove il drastico calo del mercato dei LCV è stato parzialmente attenuato dal grosso incremento avuto dal segmento dell’e-commerce.
L’ulteriore fattore osservabile dall’analisi del mercato e dalla combinazione dei fattori sopra descritti è dato dall’attuale difficoltà da parte di aziende e professionisti a reperire immediatamente nuovi mezzi commerciali in sostituzione di quelli obsoleti.
La ripresa dell’attività produttiva, a fronte degli incentivi per veicoli commerciali e della parziale riapertura delle aziende, ha comportato un lieve aumento della produzione che permetterà una lenta normalizzazione della situazione, a vantaggio delle esigenze delle aziende che necessitano di nuovi mezzi commerciali.
Nel frattempo, una soluzione comunque valida, al fine di assecondare l’operatività pratica delle imprese, è quella fornita dal noleggio a lungo termine di furgoni e autocarri.
I dati del 2021 confermano questo trend: in ambito LCV il primo semestre presentava un +23,5% rispetto all’anno precedente. Numeri addirittura migliorati nei trimestri successivi fino al cumulato totale del 2021 che si attesta a +25,85%.
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